Autore:
Romano Greco
Libri:
Una lavagna di candida pelle
Odio
IO, ILnIO
Indagini sulla morte di Betty
La signora americana
La memoria della carta
Piccoli crimini innocenti
1) Ciao Romano, a che età e in che modo ti sei
avvicinato alla scrittura?
·
Innanzi tutto grazie Maria, per l’opportunità che mi offri di
farmi conoscere per me stesso, oltre che come autore, a quanti in Instagram
amano lettura e letteratura. Questa premessa impone una micro- biografia. Sono nato nel ’51 del secolo
scorso in un paese salentino, dove adesso vivo per metà dell’anno.
Nell’infanzia, cagionevole di salute… ecco: “Capitani coraggiosi”, “L’isola del
tesoro”, “I tre Moschettieri”, “Vent’anni dopo”, tutti gli indimenticabili
romanzi di Jules Verne… quante avventure per un bambino con la febbre nel
letto. Poi, adolescente, scorpacciate di “Selezione dal Reader's Digest” (per i più giovani, che non li conoscono, erano volumi a
pubblicazione periodica che contenevano almeno quattro romanzi condensati, la
traduzione di quelli stranieri era impeccabile, ottima palestra per imparare –
a orecchio – la nostra lingua madre). Il passo, come molti di voi sanno, fra
leggere, amare i libri e voler scrivere è breve. Ho cominciato, come molti di
voi, con piccoli racconti, poesie, cose modeste rimaste soltanto mie e di cui
conservo vaghi ricordi. Ma, come voi sapete, la vita spesso decide per noi, mi
sono ritrovato a fare un mestiere diverso e distante dalla letteratura. Il
sabato, la domenica, durante le ferie o le festività, sì, a volte buttavo giù
qualche racconto; ne pubblicai anche un libro, a mie spese, che l’editore mi
recapitò in numero di mille che giacciono ancora negli scatoloni intonsi su in
soffitta. Poi, arrivato al vuoto della pensione, mi sono scatenato, l’ho
riempito di storie e fantasia.
2) Con 7 libri all'attivo, ti consideri ancora un esordiente?
·
Come dicevo mi sono scatenato: sette
libri in sei anni, eppure sì, sono tuttora un esordiente. Inutile dire che la
differenza, purtroppo, e a dispetto delle più ottimistiche ambizioni di noi
esordienti, la fa il mercato, la fa la lettrice o il lettore che spostandosi
fra gli scaffali della libreria esclama: “Romano Greco ne ha pubblicato un
altro!”
3) Hai scritto dei thriller e delle raccolte di racconti, due
generi molto diversi. Cosa ti spinge verso l'uno o verso l'altro?
·
Piccola premessa: In tutti i libri il
protagonista è Sirio, un giovane docente in Scienze criminologiche e psicologia
criminale. I tre romanzi sono prettamente dei thriller, le quattro raccolte di
racconti dei polizieschi a vario titolo. Per tornare alla domanda, ebbene, è
diversa la genesi. Il romanzo, nel mio caso i tre thriller, appunto, hanno
trame complesse, le quali costruisco sia mentalmente che mediante annotazioni
per un certo lasso di tempo, finché mi sembra che tutti gli ingranaggi
funzionano, allora comincio a scrivere. Il racconto invece nasce da una
intuizione, una sensazione, un’immagine, una parola o una frase, a volte mi si
presenta alla mente completo, altre devo giustapporre gli eventi, comunque mi
ci metto subito a lavorare. Porto un esempio concreto: “Una collina sospesa”
(lo trovate sul Blog nella versione originale scritta negli anni ’90 e in
“Piccoli crimini innocenti” nella versione adattata alle finalità del libro) è
nato percorrendo in automobile la litoranea a ridosso di “Porto Selvaggio”
(Salento, posto bellissimo che vi invito a visitare) ebbene, forse la luce di
quel momento del giorno, forse il leggero andamento collinare alberato… è stato
un attimo, la storia era lì nella mia fantasia, completa di virgole e punti, sono
arrivato a casa e mi sono messo a scrivere.
4) Come mai hai scelto la strada del self publishing?
·
In due battute: Ho settant’anni, sono
un impaziente. Volendo spiegare: Non so se mi resta il tempo di aspettare
l’esame e i responsi degli editori (sempre a trovarne di interessati), così ho
optato per la scorciatoia.
5) C'è un libro che ti piacerebbe aver scritto tu?
·
Praticamente tutti i libri che ho
letto (tutti di Pirandello, Moravia, Calvino, Svevo, Camilleri, Faletti, De
Carlo, Hesse, Kundera, Larsson, Follett, Grisham…) e vorrei arrivare a
scriverne almeno uno come uno dei loro.
6) Qual è, tra quelli pubblicati fino a ora, il libro cui sei
più legato? Perché?
·
Ogni libro, la metafora è inflazionata ma non me ne vengono di più calzanti, per
l’autore è come un figlio. Preferisco parafrasare
Manzoni: Al lettore l’ardua sentenza!
7) Stai già scrivendo qualcosa di nuovo? Puoi anticiparci
qualcosa?
·
Sto costruendo (ma è ancora un lavoro
soltanto mentale, se si escludono una ventina di pagine per lo più di appunti e
scene scomposte) un romanzo a due trame. Devo fare una premessa: Ogni storia, affermo una cosa scontata, attrae e avvince se racconta un
contrasto, una contrapposizione, una lotta interiore o contro un avversario; ebbene, qui, nell’idea, la prima delle due trame sarà un
delitto nell’alta finanza, l’altra in una comunità di recupero dalla
tossicodipendenza; due mondi agli antipodi. A Sirio, avversato come al solito
da chi conduce le indagini ufficiali, il compito di sbrogliare le due matasse.
Poi c’è da scrivere – dovrò decidermi – il seguito di “Odio”, dal momento che
Sirio è sotto il mirino della mafia, la quale, si sa, non dimentica.
A proposito di "Una lavagna di candida pelle": Mi accingevo a un’opera di ampio respiro ed era la prima
volta. La preoccupazione, per me, era il lettore, di avvincerlo e tenerlo sul
libro. In quel periodo, parliamo del 2015/2016, avevo letto e riletto la
trilogia “Millennium” di Stieg Larsson, tre libri avvincenti e insuperabili: numerosi
intrecci portati avanti parallelamente per periodi di tempo scanditi perfettamente
e consequenziali. Sotto l’aspetto grammaticale periodi per lo più brevi, di una
proposizione principale e una subordinata. Scene anche esse brevi: mediamente
una o due pagine; immagini nette, senza troppi fronzoli; un montaggio in
definitiva da cinematografia d’azione.
25 giugno 2021
A proposito di "Una lavagna di candida pelle" : L’antagonista.
Di solito, nei polizieschi, il colpevole rimane sconosciuto
fino al momento in cui viene smascherato dall’investigatore di turno. Che io
sappia, soltanto nella serie televisiva del tenente Colombo avviene il
contrario.
Orbene, la mia trama era complessa, e non tutta legata
all’inchiesta principale di Sirio. E questo, mi sembrava, poteva sopperire alle
aspettative del lettore di conoscere l’identità del colpevole fin da subito. Tant’è
che Enzo, questo psicopatico con prerogative di impunità, viene nominato già all’interno
del Prologo, ancor prima del protagonista Sirio.
Una trama complessa, dicevo, il che comportava un intreccio
che progredisse in parallelo lungo le varie sottotrame in modo tale da non
confondere il lettore.
Di solito, nei polizieschi, quando il buono agguanta il
cattivo gli stringe ai polsi le manette e la storia finisce. Qui, siccome il
lettore seguiva l’evolversi delle varie trame per così dire in parallelo, non
era possibile. Non potevo ridurre l’antagonista a un ruolo da marionetta che si
muove e basta, dovevo dargli una personalità e un passato.
20 giugno 2021
Parlavo, nel mio intervento precedente, di quanto molti
scrittori del passato, ma anche moderni, abbiano dato importanza alla scelta
del nome dei personaggi, sia protagonisti che antagonisti. Ma anche nel mondo dello
spettacolo. Ricordate la commedia di Wilde “The importance of beeing
Ernest”? (“L’importanza di chiamarsi Ernest?”) ebbene, in inglese “Ernest”
si pronuncia nello stesso modo di “earnest”, “onesto”. E Walt Disney? Usava la
stessa iniziale per nome e cognome dei personaggi (per un fatto di
memorabilità, riteneva) e quindi Mickey Mouse, Donald Duck, Paperon de’
Paperoni e Qui,Quo, Qua). E il ricorso a nomi che rivelano la personalità?
Crudelia Demon ne è l’esempio più noto.
15 giugno 2021
L’ideazione del personaggio di Sirio mi ha impegnato per
oltre tre anni. La stesura del primo romanzo “Una lavagna di candida pelle”
quasi cinque. La difficoltà, per me, era di creare un personaggio, un detective
originale, diverso da qualsiasi personalità precedente, ma soprattutto
presentarlo al lettore in una maniera che fosse visiva, non descrittiva.
Aprire il libro affermando Sirio è alto un metro e ottanta, pesa settanta
chili, è biondo e via dicendo mi sembrava di una banalità insuperabile. Quindi
no! Volevo che il lettore lo vedesse all’opera, che lo vedesse fisicamente
proprio come lo vedevo io nell’immaginazione. E allora come fare? La soluzione
me la diede un articolo incontrato per caso su internet relativo al “punto di
vista” nella narrativa, una tecnica che si chiama “focalizzazione interna
variabile”. In pratica quanto avviene nella narrazione è presentato dal punto
di vista di personaggi diversi in successione e con la loro voce narrante. Ecco
la soluzione al mio problema: Sirio lo avrebbero presentato altri personaggi.
10 giugno 2021
Per rendere “visibile” Sirio al lettore procedetti per
tentativi. Ho scritto migliaia di pagine, e ne ho cestinate quasi altrettante. Basti
pensare che con i capitoli scartati da “Una lavagna di candida pelle” ho
pubblicato – riadattandoli – il libro di racconti “Indagini sulla morte di
Betty”. Ebbene sì, ogni racconto è stato in primis un tentativo di costruire il
personaggio di Sirio all’interno del romanzo “Una lavagna di candida pelle”.
A un certo momento era subentrato lo sconforto: non andava
bene, nella prima parte del romanzo la personalità dell’antagonista, lo
psicopatico Enzo, schiacciava Sirio, lo riduceva in un cantuccio della sua
ombra; nella seconda lo relegava a un ruolo da marionetta, quasi nel ridicolo.
Abbandonai il romanzo e pubblicai quei capitoli in self
publishing come raccolta di racconti.
Quando più tardi ripresi “Una lavagna di candida pelle”,
riuscii finalmente a focalizzare con lucidità i punti deboli e mi dedicai a riscriverli.
Buona parte del primo capitolo del romanzo, che comincia con la frase “Sirio,
affascinami ancora” è una riscrittura parziale del racconto “Naso di gomma” e l’indagine
di Sirio – sempre nel capitolo del romanzo – relativa all’investimento-omicidio
della donna rumena è la migrazione di uno dei racconti apparsi nella prima
edizione de “Indagini sulla morte di
Betty.
Avevo finalmente centrato l’obbiettivo, o così speravo.
5 giugno 2021
“Sirio affascinami ancora”.
Ecco, nelle prime parole del primo capitolo del primo romanzo,
Sirio è già una persona e non un personaggio. Ha già una personalità definita.
“Il naso storto di Sirio roteò come la punta di un trapano…
Gianna si svegliò”. Ed ecco che Sirio, fuori dal sogno di Gianna, ha anche una
fisionomia riconoscibile ed esclusiva.
31 maggio 2021
“Una lavagna di candida pelle” aveva a questo punto una trama
e un protagonista. Bisognava dargli un nome, a questo protagonista, che non
fosse banale né scontato.
Avevo letto che Italo Svevo dava importanza ai nomi dei
personaggi. In “La coscienza di Zeno” i nomi delle donne di un qualche rilievo
iniziano per A (Ada, Anna, Augusta, Alberta) e il protagonista con Z.
Lo stesso pseudonimo dell’autore era frutto, mi sembrava e mi
sembra, di cura e ricerca: Italo (italiano) Svevo (svedese). Un ossimoro non da
poco, vi pare?
Ma Svevo non è l’unico a giocare o dare importanza ai nomi
dei personaggi.
La Rowling, nella saga di Harry Potter a molti personaggi affida
un nome che abbia un significato che lo rappresenti (Valdemort -> Val
de mort, in francese Valle della Morte; Albus Silente -> albino, bianco, silenzioso,
ecc).
I protagonisti di romanzi Gialli celebri sono spesso conosciuti
per cognome: Maigret, Miss Marple, Padre Brown…
Gli esempi possono continuare, basta frugare un po’ in
Internet.
Il mio protagonista lo volevo “originale” anche nel nome. Quindi
un qualsiasi nome comune andava scartato (Mario, Gianni, Luigi…); un nome lungo
anche (immaginate dover leggere “Anassimandro” dieci volte a pagina? Povero
lettore!); un nome duro, ridondante, roboante nemmeno (Riccardo, Ruggero,
Rodolfo…no, non potevano andare); e un nome completamente di fantasia neanche. Sirio
è una stella, la pronuncia scivola sulla lingua, ha una sua simmetria
(si-r-io).
Ho pensato: Eccolo, era lui!
30 maggio 2021
Vi
presento il mio ultimo libro, "Piccoli crimini innocenti", (19
racconti - 190 pagine).
Tratta
di... quei piccoli crimini che ciascuno di noi ha magari subito o di cui,
perché no, è stato forse autore: menzogne, voyeurismo, bullismo, sospetto,
rifiuto, abbandono, istigazione... piccoli crimini che a volte lasciano
cicatrici profonde.
È
in offerta su Amazon ancora per pochi giorni: 90 centesimi per l’e-book, €.5,90
per il libro.
Giugno
è vicino, tempo di vacanze.
Richiedilo
subito, potrai leggerlo in seguito.
7 febbraio 2021
A giorni sarà disponibile la seconda edizione di “Indagini
sulla morte di Betty”. Ho tolto il
racconto “Rallenty” in quanto lo avevo inserito nel romanzo “Una lavagna di
candida pelle” e l’ho sostituito con “Mistesmit”.
Con l’occasione ho dato una ulteriore revisione a tutto il libro.
Ah… per inciso, mi sono divertito a realizzare
anche la copertina. Quel che si dice Self Publishing!
10 genn.2021
La promozione libro gratis è terminata. Grazie a quanti lo hanno scaricato, spero vi piaccia. Una vostra valutazione aiuterà nella scelta chi fosse incuriosito dal titolo: “Una lavagna di candida pelle”. Il link è questo: https://www.amazon.it/Una-lavagna-candida-pelle-indagini-ebook/dp/B08F4L9GV3/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=1MMG0KV797HXN&dchild=1&keywords=una+lavagna+di+candida+pelle+romano+greco&qid=1610271722&sprefix=una+lavagna+di%2Caps%2C259&sr=8-2
9 genn. 21
Oggi ancora GRATIS. "Una lavagna di candida pelle", romanzo, thriller. Scaricalo adesso, lo potrai leggere in seguito quando vorrai. Il link è questo:
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Buona lettura.
8 gennaio 2021
Ancora per oggi il romanzo "Una lavagna di candida pelle" è gratis. Scaricalo subito, potrai leggerlo in seguito: https://www.amazon.it/Una-lavagna-candida-pelle-indagini-ebook/dp/B08F4L9GV3/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=P9V0AEYB2AZ5&dchild=1&keywords=una+lavagna+di+candida+pelle+romano+greco&qid=1610100102&sprefix=una+lavagna+di%2Caps%2C242&sr=8-2
6 gennaio 2021
Buona Epifania.
Voglio informare chi mi legge che oggi il romanzo “Una lavagna di candida pelle” è in offerta a ZERO euro.
Scaricalo subito, potrai leggerlo quando vorrai. Il Link è questo:
https://www.amazon.it/s?k=una+lavagna+di+candida+pelle+romano+greco&__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=DLD925BVNSJP&sprefix=una+lavagna+di+%2Caps%2C212&ref=nb_sb_ss_ts-da-p_1_15
4 gennaio 2021
Da domani 5 gennaio troverete in offerta a Euro ZERO l'E-book di "Una lavagna di candida pelle", il primo romanzo avente per protagonista Sirio, il giovane criminologo.
Richiedetelo subito, potrete leggerlo in seguito.
Inoltre, sul sito https://www.amazon.com/dp/B08PVV8KF2 è possibile conoscere tutti i titoli della collana dedicata a Sirio.
4 gennaio 2021
Ho pensato di inaugurare il nuovo anno pubblicando qui sul blog un racconto, "Il vortice" già edito nella raccolta "Indagini sulla morte di Betty", che sto revisionando in vista della seconda edizione. E' anche questo un poliziesco in cui il protagonista, sempre Sirio, il giovane criminologo dal naso di pugile, sempre un passo avanti rispetto agli inquirenti istituzionali, scoprirà il movente di un omicidio legato al mondo dell'usura e della corruzione.
18 dicembre 2020
Ho parcheggiato sul Blog il
racconto “Naso di gomma” in attesa di completare la revisione della raccolta “Indagini
sulla morte di Betty” di cui faceva parte e che intendo ripubblicare. Ho
lavorato di cesoie, sfrondandolo da 35 a 19 pagine, a tutto beneficio, nelle
intenzioni, della leggibilità e del piacere. Ma, come sempre, al lettore l’ardua
sentenza.
10 dicembre 2020
E' in corso la ristampa della raccolta di racconti "Marion è sparita".
Nelle more della pubblicazione ho deciso di rendere disponibile qui sul Blog il racconto "L'intrusa".
8 dicembre 2020
Da oggi è disponibile su Amazon la nuova raccolta di racconti "La memoria della carta" (n° 5 racconti per complessive 180 pagine) al prezzo di lancio di:
- €. 0,90 per l'e-book
- €. 5,71 per il libro.
1 dicembre 2020
Ringrazio quanti mi hanno suggerito il titolo. In effetti il più indicato fra quelli che avevo immaginato: "La memoria della carta". La Retorica è sempre uno strumento potente. Fra i quattro proposti è l'unico titolo che contiene un Tropo, anch'esso assai potente: La Personificazione o Prosopopea, cioè far parlare gli oggetti, qui, ancor di più, dare un Pensiero alla carta!
Ma, se vogliamo, la carta conserva i pensieri, i nostri!
Ed è questo il filo conduttore del racconto.
Bene, realizzata la Cover (ci tocca far tutto da soli, a noi scrittori di serie C) il racconto, da oggi, è sul Blog.
Mi auguro vi piaccia.
30 novembre 2020
Ho completato un nuovo racconto. Sono indeciso fra i seguenti titoli:
La forma della D
La memoria della carta
Traslazione
Indagine sul filo della memoria
Tenuto conto che tutti sono attinenti alla trama, qualcuno vuol darmi un suggerimento?
27 novembre 2020
Da oggi e fino al 1° dicembre il racconto "AW139 (Sublime Viminale)" può essere scaricato gratuitamente da Amazon. Copia e incolla questo Link sulla barra di Google:
https://www.amazon.it/s?k=aw139+sublime+viminale&__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=J2BAR08D0XJG&sprefix=aw139%2Caps%2C258&ref=nb_sb_ss_ts-a-p_3_5
Buona lettura.
22 novembre 2020
Gli
aggettivi.
Vado spesso a leggere gli estratti a fini
promozionali, quelli che vengono chiamati Anteprima
sui siti Amazon e similari, di racconti e romanzi di colleghi autori o, come
me, più propriamente aspiranti scrittori. Ebbene, ciò che pressoché
invariabilmente mi colpisce è l’utilizzo eccessivo degli aggettivi. Grammaticalmente
l’aggettivo ha la funzione di definire qualitativamente
o determinatamente il sostantivo
(albero alto – questo albero); in un testo letterario, ho notato, se utilizzato a
sproposito e soprattutto in maniera eccessiva ottiene spesso l’effetto opposto,
sminuisce o vanifica l’impatto visivo che possiede il sostantivo
da solo; contraddice, in pratica, a uno dei dettami cardine della narrativa, lo
“Show, don't tell”, ovvero, mostra, non descrivere.
Per fare un esempio molto plateale: Occhi
verdi ha un impatto visivo più potente di Begli occhi verdi e addirittura di Meravigliosi occhi verdi. Begli
e Meravigliosi non qualificano
affatto il sostantivo Occhi, mansione
cui l’aggettivo Verdi adempie invece
perfettamente, perché sono soggettivi (l’interpretazione di Bello non è univoca, come non lo è quella
di Meraviglioso) ed inutili (il sopprimerli
non reca danno o pregiudizio al concetto, o più propriamente all’immagine
suscitata dalle due sole parole Occhi
verdi).
5 novembre 2020
Riprendo il discorso sui titoli
di qualche giorno addietro e lo riprendo a proposito del mio racconto “AW139
(Sublime Viminale)”; il quale ha per protagonista, ancora una volta, Sirio, il
giovane, perspicace, acuto criminologo. Anche in questo caso ho cercato di fornire
al lettore una anticipazione della trama dividendo il titolo stesso in due
parti. AW139 è presto spiegato, il
lettore più inesperto di cose militari (e siamo i più, ritengo)
apprende subito che si tratta di un elicottero; il sottotitolo – se è tra
parentesi un motivo esiste – è una spiegazione… come dire, mistica, indiretta della motivazione vera che muove la trama.
Premesso che il Viminale, in quanto sede del
dicastero degli Interni viene interessato solo marginalmente dalle peripezie di
Sirio, i nostri lettori potranno cimentarsi a individuarne il significato
nascosto… ma forse qualche appassionato di enigmistica, già solo leggendo
questo breve resoconto, c’è riuscito.
27 ottobre 2020
Il titolo.
Proseguo nel discorso intrapreso ieri
l'altro sul racconto "Il poligono irregolare".
Secondo me, ma
molte opere letterarie me lo confermano, il titolo può in qualche modo essere una
anticipazione della trama, una specie di patto o promessa; come se l’autore
dicesse ai propri lettori: intendo parlarti di…
Posso citare “La
metamorfosi”, “La noia”, “La ciociara”, “L’amante di lady Chatterley”, “Uno, nessuno e
centomila”, “Il fu Mattia Pascal”… e continuare per pagine e pagine.
Il titolo del mio racconto, all'inizio,
doveva essere "Il timido e il bullo" e la storia, limitata ai due
adolescenti, avrebbe raggiunto il suo climax nel momento in cui Lisa viene
colta dalla crisi epilettica a causa della droga somministrale a tradimento da Marc; per poi concludersi con Marc, il bullo, che
scappa, mentre Ric, il timido, rimane per soccorrerla, benché consapevole che
dovrà affrontare delle conseguenze a causa della scelleratezza dell’amico.
A questo punto mi sono detto: E se invece Marc e Ric, questi due ragazzi a
un passo dal precipitare lungo la china della criminalità rimanessero leali e
solidali fra di loro?
L’idea mi piacque e cominciai a
ragionarci, a cercare una seconda trama che facesse da contrappasso alla prima.
Due ragazzi, amici, leali, schietti,
sinceri, da una parte. Adulti, benestanti, falsi, avidi, corrotti, dall’altra. Da
qui il secondo titolo, anche questo provvisorio e poi abbandonato: “La legge del contrappasso”.
La storia, si sa, la fanno i personaggi.
Pasqualone mi ha salvato da un impasse: Come descrivere il garbuglio, l’intrigo
– o meglio gli intrighi – orditi da Matteo Massolombardo & C?
Il rischio era di annoiare il lettore,
sfiancarlo in descrizioni simili ma antitetiche, confonderlo con situazioni
sovrapponibili. Pensavo al modo di uscirne… e mi ha salvato Pasqualone.
Intanto, quasi una macchietta, ha
contribuito a sdrammatizzare diverse situazioni che minacciavano di appesantire
la narrazione, poi mi ha permesso di raccontare con la
voce, le considerazioni e le riflessioni di Sirio.
I personaggi corrotti che muovono la
seconda trama, corrotti lo sono davvero, e ad ampio raggio. Avidi, vanitosi,
presuntuosi… soprattutto sleali e traditori.
Da qui il titolo definitivo, “Il poligono
irregolare”… perché?
Ve lo spiega Pasqualone:
“Pasqualone si menò una fragorosa pacca sulla coscia.
«Professore, ma allora la moglie se l’intende con l’avvocato…
Un triangolo!»
Nella foga scosse il proprio bicchiere, che era vuoto,
l’appoggiò e prese quello di Sirio, che era pieno. Lo vuotò d’un sorso. Si
puntò entrambi gli indici alle tempie.
«Insomma, se capisco bene. La segretaria se l’intende
col principale e l’avvocato. L’avvocato con la moglie del principale e la sua
segretaria; il principale… altro che triangoli, questo è un politico
irrazionale! No. Com’è che si dice?»
«Poligono irregolare.»
«Ecco, bravo professore, quello!»
25 ottobre 2020
Ho qui pubblicato un nuovo racconto, "Il poligono irregolare". A posteriori mi chiedo sempre: come è nata e maturata questa storia nella mia mente?, e spesso non lo ricordo. Non riesco a ricostruire il percorso che mi ha portato allo sviluppo di una trama che a volte risulta lontanissima dall'idea embrionale. In questo racconto, in effetti, le trame all'inizio sarebbero dovute essere due; due inchieste distinte che avrebbero coinvolto Sirio nello stesso lasso di tempo. La prima focalizzata su due adolescenti dediti a qualche spinello e piccoli furti, in pratica agli albori di quella che potrebbe diventare una carriera criminale; la seconda trama incentrata sull'intrigo scaturente da interessi miliardari che ruotano attorno al brevetto di una formula chimica. Poi, in corso d'opera, la prima è diventata l'innesco per lo scioglimento della seconda.
Sirio è un criminologo, non un poliziotto; un osservatore acuto, curioso e tenace che a volte, come in questa avventura, si lancia in una indagine spinto dall'impulso irresistibile di conoscere la verità che si cela dietro parole e azioni degli esseri umani.
19 ottobre 2020
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13 ottobre 2020
Ho pubblicato in libera lettura sul Blog un altro racconto, "La virgola della Sibilla". Faceva parte della raccolta, ora ritirata dal commercio, inserita nel volume "Indagini sulla morte di Betty".
Sirio, in questo racconto, partendo dalla decodifica di una lettera criptata riuscirà a scagionare un innocente dall'accusa di omicidio e a salvare la sua famiglia tenuta in ostaggio dalla mafia.
Di più non posso aggiungere, per lasciavi il piacere di provare a decifrare il messaggio criptato e di seguire l'evolversi della trama.
28 settembre 2020
Ho deciso di pubblicare in libera lettura sul Blog “Indagini sulla
morte di Betty”, il racconto che dava il titolo a una raccolta di sei avventure
di Sirio, il giovane criminologo dal naso di pugile che avevo scelto per fare la parte del protagonista nelle mie storie poliziesche.
Nell’agosto del 2016 mio figlio aveva portato con noi in vacanza la
raccolta completa dei romanzi di Edgar Allan Poe su Sherlok Holmes, che lessi
naturalmente una pagina tira l’altra, come si fa con le ciliege. “Una lavagna
di candida pelle”, il romanzo che avevo deciso di scrivere, non decollava. Non
decollava perché l’antagonista, lo psicopatico Enzo – e di più non dico – soverchiava
con la sua personalità eccessiva il mio Sirio, il giovane criminologo che
avrebbe dovuto braccarlo, scovarlo e fare giustizia. Così, dopo la pausa
estiva, ritornato a Roma cominciai a riscrivere incipit su incipit con
l’obiettivo di costruire a Sirio una
personalità capace di controbilanciare quella del suo nemico. Pressoché tutti
questi miei tentativi, rielaborati per ricavarne dei racconti, sono poi finiti
in questa raccolta.
A questo punto evito – è ovvio – di anticiparvi la trama, dico
soltanto che Sirio, come in altre sue avventure, dovrà qui impiegare tanto le
sue doti naturali di acume e arguzia quanto le sue conoscenze accademiche di profiler per rendere giustizia alla
vittima, in un caso giudiziario che era rimasto irrisolto.
Nota n° 1 : Tengo a precisare che leggerete un’opera frutto della mia
fantasia, per cui qualsiasi somiglianza con persone o situazioni reali è senza
dubbio casuale.
Nota n° 2 : Spero vi piaccia e che vorrete lasciarmi un commento
benevolo; qualora non vi piacesse, in tutto o in parte, ugualmente vi chiedo di
indicarmi lacune e punti deboli. È dagli errori che si impara.