mercoledì 22 luglio 2020

BW139 (Sublime Viminale) - Racconto










2 febbraio 2021

Questo racconto è ora inserito nella raccolta "La memoria della carta" - 5 racconti, 200 pagine, €. 0,90 per l'e-book, €. 5,81 per l'edizione cartacea - nello store di Amazon.

 

27 novembre 2020

Da oggi e fino al 1° dicembre questo racconto  può essere scaricato gratuitamente da Amazon. 


Presentazione:

"Sirio, condizionato da innovative tecnologie elettroniche, a bordo di un elicottero militare, un BW139,  ucciderà un uomo. Una storia intricata in cui entrano in gioco multinazionali degli armamenti e funzionari corrotti,  forze potenti e prepotenti. Anche qui, come in altre storie di Sirio, i deboli, quelli che definiamo la gente comune, vale a dire noi, i più, si troveranno a lottare contro giganti dell’economia e del potere ai più alti livelli. L’angelo custode in abiti femminili di turno, per Sirio, sarà Patricia, una giovane computer engineer la quale, anteponendo sentimenti e prerogative umane a quelle che sono le nuove frontiere della insensibile, corruttibile Intelligenza artificiale…"

      Be’, il seguito è tutto da leggere.



Anteprima:

BW139

(Sublime Viminale)

 

L’elicottero militare, un BW-139, era decollato dall’aeroporto di Piana Pontina, a circa settanta chilometri a sud di Roma, alle ore diciassette e trenta di sabato dodici dicembre diretto alle officine aeronavali di Forlì. L’atterraggio era previsto tra circa venti minuti. La motivazione sul rapporto di volo era un laconico “Trasferimento di servizio del generale Amedeo Deruggentis e attendente” ed era firmato dal generale in persona; il che, ai fini delle procedure militari, era più che sufficiente. Analoghe annotazioni ormai si susseguivano a ogni weekend da quattro settimane; e tutto ciò poteva far parte del piano. In quel momento stavano sorvolando lo spazio aereo della città si Arezzo.

Il pilota, Marco, un giovane sottufficiale con oltre mille ore di volo, conosceva personalmente il generale per averlo aerotrasportato in più occasioni.

«A quest’ora al vecchio caprone piace concedersi un caffè» disse al copilota indicandogli di sollevare le cuffie affinché potesse sentirlo «vedi se ne vuole e portalo anche a me, prima che m’addormento.»

La sua voce giunse agli auricolari del generale Deruggentis e di Sirio, che nella carlinga dietro la cabina di pilotaggio sedevano su due panche fissate lungo le pareti, l’uno di fronte all’altro. Lo spazio tra loro era vuoto. Il generale, a sentirsi definire caprone, non riuscì a trattenere un sorriso. Il LED rosso sopra la porta scorrevole divenne verde e la testa del copilota si affacciò nello spiraglio.

Sirio l’aveva fatto tante volte; prima che il copilota entrasse o dicesse qualcosa, si alzò, sfilò la Beretta dalla fondina, la puntò contro la fronte del generale ad appena due metri di distanza e fece fuoco. La testa del generale Deruggentis venne scaraventata contro la carlinga dell’elicottero, quindi rimbalzò trascinando il suo corpo massiccio fino ad accasciarsi a faccia in giù sul linoleum verde del pavimento. Il finestrino alle sue spalle, colpito dal proiettile, era esploso e una chiazza scura di sangue si scioglieva da sotto la mano destra del generale abbandonata all’altezza della tempia.

Sirio, con lo sguardo inebetito, lasciò cadere la Beretta, tornò a sedere sulla panca e rimase immobile a fissare il vuoto.

La testa del copilota si ritirò di fretta, la porta scorrevole si richiuse e il LED tornò al rosso.

La telecamera celata nella carlinga del BW-139 aveva ripreso ogni dettaglio e l’aveva trasmesso a un software installato su due personal computer, uno a Piana Pontina, l’altro a New York City.

«Che è successo là dietro?» Chiese il pilota a voce leggermente su di tono per sovrastare il frastuono dei rotori.

«Gli ha sparato…» Rispose il secondo pilota ancora in piedi alle sue spalle.

«Come sparato… Chi?»

«Quello nuovo, l’attendente, ha sparato al generale.»

Ci fu qualche istante di silenzio sospeso, poi il pilota sibilò una bestemmia e attivò la comunicazione radio: «Pronto base, qui BW-139… mi sentite?»

«Forte e chiaro… che succede?»

Il pilota dovette ripetere due volte il messaggio, malgrado non ci fossero fruscii di disturbo. Poi la trasmissione venne interrotta.

«Che fanno?» Chiese il secondo, che intanto era tornato al proprio posto dopo aver serrato da questo lato la porta di comunicazione.

«Sta chiedendo disposizioni.»

Trascorsi alcuni secondi, dalla Base vennero informati che Polizia militare e autoambulanza erano stati allertati. Gli vennero fornite le coordinate per l’atterraggio presso l’ospedale di Arezzo che era munito di eliporto.

Toccarono il suolo alle diciotto e sedici.

Una decina di militari armati di mitragliatrice attorniarono il BW-139, spalancarono il portello e prelevarono Sirio, che si lasciò ammanettare e trascinare fino a un’auto con i vetri oscurati; due paramedici caricarono il corpo del generale sulla barella, lo coprirono da capo a piedi con un lenzuolo bianco e lo spinsero fino all’ingresso che portava all’obitorio.

La telecamera nella carlinga riprese ogni dettaglio e l’indirizzò ai due personal, che in quel momento erano accesi; gli schermi osservati da occhi attenti.

Anche una seconda telecamera era in funzione, e inviava le immagini a un personal computer situato in una abitazione privata di Forlì.

Mancavano poco meno di tre settimane alla fine dell’anno. I tempi erano stati assicurati. Presso l’aeroporto militare di Piana Pontina, il maggiore Franco Ammassiti si appoggiò allo schienale e portò entrambe le mani dietro la nuca. Si perse a immaginare quanto spazio occupasse un milione di euro in banconote da cento e se fosse sufficiente una valigetta ventiquattrore per contenerli.

Negli uffici di New York della Rocklife & Monthgomery Corporation gli occhi di John Cassidy e Guy Strephano si incontrarono un momento e subito si distolsero. Immagini sanguinarie. Ma non c’era stata possibilità di scelta. Avvertirono impellente il bisogno di qualcosa di forte. Stephano versò del bourbon in due bicchieri. Dopo il primo sorso tornarono alle poltrone della zona relax. In silenzio se li rotolarono a lungo tra i palmi delle mani, prima di tornare a bere di nuovo.

A Forlì, nel villino del professor Anselmo Urbani quattro occhi preoccupati avevano seguito l’intera scena e l’epilogo cruento.

 

 

Alle dieci di domenica quindici novembre il sole di Forlì invitava ad andarsene in riviera, trovare un buon ristorante e godersi la giornata fuori stagione.

Sirio e il professor Anselmo Urbani l’avevano fissato già dalle previsioni meteo del giovedì precedente questo programmino; avevano in mente una trattoria dalle parti di Cervia che ti sedevi per pranzo e ti alzavi molto dopo l’ora di cena; e il conto l’avrebbe pagato chi avesse perso la prossima partita agli scacchi, avevano scommesso. Sirio, certo di non poter nutrire speranze di vittoria, aveva fissato fin da subito un limite di budget. Poi era giunta la telefonata del generale e i programmi si erano dovuti adeguare al nuovo corso degli eventi. In verità il professore aveva avanzato più di un tentativo di coinvolgere il generale nel loro progetto così succulento, ma il generale, senza fornire dettagli, aveva dichiarato che era fondamentale discutere le questioni che lo conducevano fino a Forlì. Al ristorante ci sarebbero andati in una prossima occasione, promise.

In attesa davanti al cancello del villino di Urbani, lo videro sbarcare dal tassì, il generale Amedeo Deruggentis, un sessantenne corpulento d’un metro e novanta con i baffoni striati di giallo dal fumo del sigaro. Urbani, con la sua corporatura da Poirot televisivo si affrettò a sollevarsi sulla punta dei piedi per abbracciarlo, mentre il generale si dovette quasi inginocchiare. Rimasero a darsi pacche alle spalle tutto il tempo che Sirio impiegò a ritirare la sacca in tela mimetica dal cofano del tassì, poi si avviarono abbracciati verso casa.

Dovevano essere almeno vent’anni che non si vedevano ed erano entrambi emozionati ed avevano tante cose da raccontarsi. Sul divano, con in mano un bicchiere di Ballantines, si abbandonarono ad aneddoti e ricordi goliardici mentre Sirio supervisionava la cuoca e il cameriere ingaggiati per l’occasione. Pranzarono con antipasti di salumi e formaggi tipici della Romagna, con passatelli in brodo di manzo realizzati in maniera semplicemente sublime e con porzioni abbondanti di faraona alla cacciatora, il tutto accompagnato da Sangiovese in purezza e da un fresco, secco Rebola dei vitigni attorno a Rimini; quindi, esaurito il dessert, un delizioso Bustrengo confezionato come solo a Forlì sanno fare, il generale prese sottobraccio il professore e se lo trascinò fuori, dove occuparono un paio di sedie a dondolo di vimini sotto il patio, e accese il sigaro.

«Anselmo» esordì appoggiandogli la mano sul braccio e soffiando in alto il fumo del sigaro «se sono qui è per un motivo specifico. Specifico, delicato e molto, molto confidenziale.»

 «Ah» disse il professore. Si era portato dietro il bicchiere del Ballantines e l’aveva già vuotato per una buona metà. Dopo un pasto così…! Intanto Sirio stava tornando per il vialetto dall’aver accompagnato cuoca e cameriere al cancello. Il generale si schiarì la voce, accostò ancor più la bocca all’orecchio del professore e aggiunse:

«C’è di mezzo il segreto militare…»

«Ah…» esplose Urbani contento «Sirio hai sentito?»

Sirio non aveva sentito, ma l’espressione fra lo sgomento e l’incredulo del generale non lasciava adito a dubbi, si affrettò a dirgli: «Generale… io posso andare…»

«Ma no, ma no» spiegò Urbani al generale «Sirio è tutt’uno di me. Amedeo, non ti preoccupare, Sirio è la persona più discreta e fidata del mondo, nonché un ottimo segugio. La tua visita immagino abbia a che fare con la mia qualità di criminologo… e altrimenti perché, dopo tutti questi anni? Per cui Sirio è la persona giusta e vedrai che ti risolve il problema, qualunque esso sia.»

Il generale emise un sospiro: «Be’, quand’è così… Accomodati, figliolo, qui, accanto a me.»

Urbani versò una dose abbondante di Ballantines per tutti e si disposero all’ascolto.

«Devo partire dall’inizio. E l’inizio è qui.» Aveva estratto dal portafoglio il cartoncino di una piccola fotografia in bianco e nero e la porse al professore.

«Una scolaresca» disse Urbani «ma non la nostra.»

«No. È stato dopo. Scuole medie. Vedi se riconosci qualcuno.»


Il seguito nel libro "La memoria della carta"

https://www.amazon.it/memoria-della-carta-racconti-indagini-ebook/dp/B08PRWGKX3/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=8TG5PJU0L3R1&dchild=1&keywords=la+memoria+della+carta+romano+greco&qid=1612260478&sprefix=la+memoria+della+carta%2Caps%2C220&sr=8-1






martedì 21 luglio 2020

Aggiornamenti - Leggi gli aggiornamenti dell'autore





Le opere in libera lettura pubblicate su questo Blog sono frutto della mia fantasia, qualsiasi eventuale somiglianza con persone o fatti reali è pertanto del tutto casuale. Il ricorso a nomenclature di Enti, Aziende, Strutture sia pubbliche che private è finalizzato unicamente alla verisimiglianza delle ambientazioni.
 


2 dicembre 2022

Non sto più nella pelle, lo devo gridare: sto completando gli ultimi step per la pubblicazione del nuovo romanzo, il cui titolo sarà  IL TERZO MOVENTE. La copertina, elaborata da @_.thaarts._ è pronta e personalmente la ritengo molto bella.



27 novembre 2022
Da oggi, su Amazon, è disponibile il nuovo romanzo, "La vittima"

21 settembre 2021
Riporto qui di seguito l'intervista rilasciata a Maria Guidi e pubblicata oggi su Instagram.

Autore: Romano Greco

Libri:   Una lavagna di candida pelle

            Odio

            IO, ILnIO

            Indagini sulla morte di Betty

            La signora americana

            La memoria della carta

            Piccoli crimini innocenti

 

1)     Ciao Romano, a che età e in che modo ti sei avvicinato alla scrittura?

·         Innanzi tutto grazie Maria, per l’opportunità che mi offri di farmi conoscere per me stesso, oltre che come autore, a quanti in Instagram amano lettura e letteratura. Questa premessa impone una micro-   biografia. Sono nato nel ’51 del secolo scorso in un paese salentino, dove adesso vivo per metà dell’anno. Nell’infanzia, cagionevole di salute… ecco: “Capitani coraggiosi”, “L’isola del tesoro”, “I tre Moschettieri”, “Vent’anni dopo”, tutti gli indimenticabili romanzi di Jules Verne… quante avventure per un bambino con la febbre nel letto. Poi, adolescente, scorpacciate di “Selezione dal Reader's Digest” (per i più giovani, che non li conoscono, erano volumi a pubblicazione periodica che contenevano almeno quattro romanzi condensati, la traduzione di quelli stranieri era impeccabile, ottima palestra per imparare – a orecchio – la nostra lingua madre). Il passo, come molti di voi sanno, fra leggere, amare i libri e voler scrivere è breve. Ho cominciato, come molti di voi, con piccoli racconti, poesie, cose modeste rimaste soltanto mie e di cui conservo vaghi ricordi. Ma, come voi sapete, la vita spesso decide per noi, mi sono ritrovato a fare un mestiere diverso e distante dalla letteratura. Il sabato, la domenica, durante le ferie o le festività, sì, a volte buttavo giù qualche racconto; ne pubblicai anche un libro, a mie spese, che l’editore mi recapitò in numero di mille che giacciono ancora negli scatoloni intonsi su in soffitta. Poi, arrivato al vuoto della pensione, mi sono scatenato, l’ho riempito di storie e fantasia.

 

2) Con 7 libri all'attivo, ti consideri ancora un esordiente?

·         Come dicevo mi sono scatenato: sette libri in sei anni, eppure sì, sono tuttora un esordiente. Inutile dire che la differenza, purtroppo, e a dispetto delle più ottimistiche ambizioni di noi esordienti, la fa il mercato, la fa la lettrice o il lettore che spostandosi fra gli scaffali della libreria esclama: “Romano Greco ne ha pubblicato un altro!”

3) Hai scritto dei thriller e delle raccolte di racconti, due generi molto diversi. Cosa ti spinge verso l'uno o verso l'altro?

·         Piccola premessa: In tutti i libri il protagonista è Sirio, un giovane docente in Scienze criminologiche e psicologia criminale. I tre romanzi sono prettamente dei thriller, le quattro raccolte di racconti dei polizieschi a vario titolo. Per tornare alla domanda, ebbene, è diversa la genesi. Il romanzo, nel mio caso i tre thriller, appunto, hanno trame complesse, le quali costruisco sia mentalmente che mediante annotazioni per un certo lasso di tempo, finché mi sembra che tutti gli ingranaggi funzionano, allora comincio a scrivere. Il racconto invece nasce da una intuizione, una sensazione, un’immagine, una parola o una frase, a volte mi si presenta alla mente completo, altre devo giustapporre gli eventi, comunque mi ci metto subito a lavorare. Porto un esempio concreto: “Una collina sospesa” (lo trovate sul Blog nella versione originale scritta negli anni ’90 e in “Piccoli crimini innocenti” nella versione adattata alle finalità del libro) è nato percorrendo in automobile la litoranea a ridosso di “Porto Selvaggio” (Salento, posto bellissimo che vi invito a visitare) ebbene, forse la luce di quel momento del giorno, forse il leggero andamento collinare alberato… è stato un attimo, la storia era lì nella mia fantasia, completa di virgole e punti, sono arrivato a casa e mi sono messo a scrivere.

4) Come mai hai scelto la strada del self publishing?

·         In due battute: Ho settant’anni, sono un impaziente. Volendo spiegare: Non so se mi resta il tempo di aspettare l’esame e i responsi degli editori (sempre a trovarne di interessati), così ho optato per la scorciatoia.

5) C'è un libro che ti piacerebbe aver scritto tu?

·         Praticamente tutti i libri che ho letto (tutti di Pirandello, Moravia, Calvino, Svevo, Camilleri, Faletti, De Carlo, Hesse, Kundera, Larsson, Follett, Grisham…) e vorrei arrivare a scriverne almeno uno come uno dei loro.

6) Qual è, tra quelli pubblicati fino a ora, il libro cui sei più legato? Perché?

·         Ogni libro, la metafora è inflazionata ma non me ne vengono di più calzanti, per l’autore è come un figlio. Preferisco parafrasare Manzoni: Al lettore l’ardua sentenza!

7) Stai già scrivendo qualcosa di nuovo? Puoi anticiparci qualcosa?

·         Sto costruendo (ma è ancora un lavoro soltanto mentale, se si escludono una ventina di pagine per lo più di appunti e scene scomposte) un romanzo a due trame. Devo fare una premessa: Ogni storia, affermo una cosa scontata, attrae e avvince se racconta un contrasto, una contrapposizione, una lotta interiore o contro un avversario; ebbene, qui, nell’idea, la prima delle due trame sarà un delitto nell’alta finanza, l’altra in una comunità di recupero dalla tossicodipendenza; due mondi agli antipodi. A Sirio, avversato come al solito da chi conduce le indagini ufficiali, il compito di sbrogliare le due matasse. Poi c’è da scrivere – dovrò decidermi – il seguito di “Odio”, dal momento che Sirio è sotto il mirino della mafia, la quale, si sa, non dimentica. 




30 luglio 2021
E' in pubblicazione il nuovo romanzo : "IO, IL n IO".




3 luglio 2021

A proposito di "Una lavagna di candida pelle": Mi accingevo a un’opera di ampio respiro ed era la prima volta. La preoccupazione, per me, era il lettore, di avvincerlo e tenerlo sul libro. In quel periodo, parliamo del 2015/2016, avevo letto e riletto la trilogia “Millennium” di Stieg Larsson, tre libri avvincenti e insuperabili: numerosi intrecci portati avanti parallelamente per periodi di tempo scanditi perfettamente e consequenziali. Sotto l’aspetto grammaticale periodi per lo più brevi, di una proposizione principale e una subordinata. Scene anche esse brevi: mediamente una o due pagine; immagini nette, senza troppi fronzoli; un montaggio in definitiva da cinematografia d’azione.


25 giugno 2021

A proposito di "Una lavagna di candida pelle" : L’antagonista.

Di solito, nei polizieschi, il colpevole rimane sconosciuto fino al momento in cui viene smascherato dall’investigatore di turno. Che io sappia, soltanto nella serie televisiva del tenente Colombo avviene il contrario.

Orbene, la mia trama era complessa, e non tutta legata all’inchiesta principale di Sirio. E questo, mi sembrava, poteva sopperire alle aspettative del lettore di conoscere l’identità del colpevole fin da subito. Tant’è che Enzo, questo psicopatico con prerogative di impunità, viene nominato già all’interno del Prologo, ancor prima del protagonista Sirio.

Una trama complessa, dicevo, il che comportava un intreccio che progredisse in parallelo lungo le varie sottotrame in modo tale da non confondere il lettore.

Di solito, nei polizieschi, quando il buono agguanta il cattivo gli stringe ai polsi le manette e la storia finisce. Qui, siccome il lettore seguiva l’evolversi delle varie trame per così dire in parallelo, non era possibile. Non potevo ridurre l’antagonista a un ruolo da marionetta che si muove e basta, dovevo dargli una personalità e un passato. 

20 giugno 2021

Parlavo, nel mio intervento precedente, di quanto molti scrittori del passato, ma anche moderni, abbiano dato importanza alla scelta del nome dei personaggi, sia protagonisti che antagonisti. Ma anche nel mondo dello spettacolo. Ricordate la commedia di Wilde “The importance of beeing Ernest”? (“L’importanza di chiamarsi Ernest?”) ebbene, in inglese “Ernest” si pronuncia nello stesso modo di “earnest”, “onesto”. E Walt Disney? Usava la stessa iniziale per nome e cognome dei personaggi (per un fatto di memorabilità, riteneva) e quindi Mickey Mouse, Donald Duck, Paperon de’ Paperoni e Qui,Quo, Qua). E il ricorso a nomi che rivelano la personalità? Crudelia Demon ne è l’esempio più noto.

15 giugno 2021

L’ideazione del personaggio di Sirio mi ha impegnato per oltre tre anni. La stesura del primo romanzo “Una lavagna di candida pelle” quasi cinque. La difficoltà, per me, era di creare un personaggio, un detective originale, diverso da qualsiasi personalità precedente, ma soprattutto presentarlo al lettore in una maniera che fosse visiva, non descrittiva. Aprire il libro affermando Sirio è alto un metro e ottanta, pesa settanta chili, è biondo e via dicendo mi sembrava di una banalità insuperabile. Quindi no! Volevo che il lettore lo vedesse all’opera, che lo vedesse fisicamente proprio come lo vedevo io nell’immaginazione. E allora come fare? La soluzione me la diede un articolo incontrato per caso su internet relativo al “punto di vista” nella narrativa, una tecnica che si chiama “focalizzazione interna variabile”. In pratica quanto avviene nella narrazione è presentato dal punto di vista di personaggi diversi in successione e con la loro voce narrante. Ecco la soluzione al mio problema: Sirio lo avrebbero presentato altri personaggi.

10 giugno 2021

Per rendere “visibile” Sirio al lettore procedetti per tentativi. Ho scritto migliaia di pagine, e ne ho cestinate quasi altrettante. Basti pensare che con i capitoli scartati da “Una lavagna di candida pelle” ho pubblicato – riadattandoli – il libro di racconti “Indagini sulla morte di Betty”. Ebbene sì, ogni racconto è stato in primis un tentativo di costruire il personaggio di Sirio all’interno del romanzo “Una lavagna di candida pelle”.

A un certo momento era subentrato lo sconforto: non andava bene, nella prima parte del romanzo la personalità dell’antagonista, lo psicopatico Enzo, schiacciava Sirio, lo riduceva in un cantuccio della sua ombra; nella seconda lo relegava a un ruolo da marionetta, quasi nel ridicolo.

Abbandonai il romanzo e pubblicai quei capitoli in self publishing come raccolta di racconti.

Quando più tardi ripresi “Una lavagna di candida pelle”, riuscii finalmente a focalizzare con lucidità i punti deboli e mi dedicai a riscriverli. Buona parte del primo capitolo del romanzo, che comincia con la frase “Sirio, affascinami ancora” è una riscrittura parziale del racconto “Naso di gomma” e l’indagine di Sirio – sempre nel capitolo del romanzo – relativa all’investimento-omicidio della donna rumena è la migrazione di uno dei racconti apparsi nella prima edizione  de “Indagini sulla morte di Betty.

Avevo finalmente centrato l’obbiettivo, o così speravo. 

 5 giugno 2021

“Sirio affascinami ancora”.

Ecco, nelle prime parole del primo capitolo del primo romanzo, Sirio è già una persona e non un personaggio. Ha già una personalità definita.

“Il naso storto di Sirio roteò come la punta di un trapano… Gianna si svegliò”. Ed ecco che Sirio, fuori dal sogno di Gianna, ha anche una fisionomia riconoscibile ed esclusiva.



 31 maggio 2021

“Una lavagna di candida pelle” aveva a questo punto una trama e un protagonista. Bisognava dargli un nome, a questo protagonista, che non fosse banale né scontato.

Avevo letto che Italo Svevo dava importanza ai nomi dei personaggi. In “La coscienza di Zeno” i nomi delle donne di un qualche rilievo iniziano per A (Ada, Anna, Augusta, Alberta) e il protagonista con Z.

Lo stesso pseudonimo dell’autore era frutto, mi sembrava e mi sembra, di cura e ricerca: Italo (italiano) Svevo (svedese). Un ossimoro non da poco, vi pare?

Ma Svevo non è l’unico a giocare o dare importanza ai nomi dei personaggi.

La Rowling, nella saga di Harry Potter a molti personaggi affida un nome che abbia un significato che lo rappresenti (Valdemort -> Val de mort, in francese Valle della Morte; Albus Silente -> albino, bianco, silenzioso, ecc).

I protagonisti di romanzi Gialli celebri sono spesso conosciuti per cognome: Maigret, Miss Marple, Padre Brown…

Gli esempi possono continuare, basta frugare un po’ in Internet.

Il mio protagonista lo volevo “originale” anche nel nome. Quindi un qualsiasi nome comune andava scartato (Mario, Gianni, Luigi…); un nome lungo anche (immaginate dover leggere “Anassimandro” dieci volte a pagina? Povero lettore!); un nome duro, ridondante, roboante nemmeno (Riccardo, Ruggero, Rodolfo…no, non potevano andare); e un nome completamente di fantasia neanche. Sirio è una stella, la pronuncia scivola sulla lingua, ha una sua simmetria (si-r-io).

Ho pensato: Eccolo, era lui!

30 maggio 2021

Vi presento il mio ultimo libro, "Piccoli crimini innocenti", (19 racconti - 190 pagine).

Tratta di... quei piccoli crimini che ciascuno di noi ha magari subito o di cui, perché no, è stato forse autore: menzogne, voyeurismo, bullismo, sospetto, rifiuto, abbandono, istigazione... piccoli crimini che a volte lasciano cicatrici profonde.

È in offerta su Amazon ancora per pochi giorni: 90 centesimi per l’e-book, €.5,90 per il libro.

Giugno è vicino, tempo di vacanze.

Richiedilo subito, potrai leggerlo in seguito.



7 marzo 2021
Vi presento la nuova copertina della raccolta di racconti "La memoria della carta", in offerta su Amazon:
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L'E-book a ............................................................. ................................ ................ €.    0,90



24 febbraio 2021
Da oggi il romanzo ODIO è in promozione su Amazon.
La versione cartacea con copertina flessibile - pagine 385 - a ..................................  €.   9,15
l'E-Book - pagine 311 a ................................... ............................. ............................ €.   0,90


7 febbraio 2021

A giorni sarà disponibile la seconda edizione di “Indagini sulla morte di Betty”.  Ho tolto il racconto “Rallenty” in quanto lo avevo inserito nel romanzo “Una lavagna di candida pelle” e l’ho sostituito con  “Mistesmit”. Con l’occasione ho dato una ulteriore revisione a tutto il libro.

Ah… per inciso, mi sono divertito a realizzare anche la copertina. Quel che si dice Self Publishing!


10 genn.2021

La promozione libro gratis è terminata. Grazie a quanti lo hanno scaricato, spero vi piaccia. Una vostra valutazione aiuterà nella scelta chi fosse incuriosito dal titolo: “Una lavagna di candida pelle”. Il link è questo: https://www.amazon.it/Una-lavagna-candida-pelle-indagini-ebook/dp/B08F4L9GV3/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=1MMG0KV797HXN&dchild=1&keywords=una+lavagna+di+candida+pelle+romano+greco&qid=1610271722&sprefix=una+lavagna+di%2Caps%2C259&sr=8-2

9 genn. 21

 Oggi ancora GRATIS. "Una lavagna di candida pelle", romanzo, thriller. Scaricalo adesso, lo potrai leggere in seguito quando vorrai. Il link è questo: 

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Buona lettura.

8 gennaio 2021

Ancora per oggi il romanzo "Una lavagna di candida pelle" è gratis. Scaricalo subito, potrai leggerlo in seguito:   https://www.amazon.it/Una-lavagna-candida-pelle-indagini-ebook/dp/B08F4L9GV3/ref=sr_1_2?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=P9V0AEYB2AZ5&dchild=1&keywords=una+lavagna+di+candida+pelle+romano+greco&qid=1610100102&sprefix=una+lavagna+di%2Caps%2C242&sr=8-2

6 gennaio 2021

Buona Epifania.

Voglio informare chi mi legge che oggi il romanzo “Una lavagna di candida pelle” è in offerta a ZERO euro.

Scaricalo subito, potrai leggerlo quando vorrai. Il Link è questo:

https://www.amazon.it/s?k=una+lavagna+di+candida+pelle+romano+greco&__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=DLD925BVNSJP&sprefix=una+lavagna+di+%2Caps%2C212&ref=nb_sb_ss_ts-da-p_1_15


4 gennaio 2021

Da domani 5 gennaio troverete in offerta a Euro ZERO l'E-book di "Una lavagna di candida pelle", il primo romanzo avente per protagonista Sirio, il giovane criminologo.

Richiedetelo subito, potrete leggerlo in seguito.

Inoltre, sul sito     https://www.amazon.com/dp/B08PVV8KF2    è possibile conoscere  tutti i titoli della collana dedicata a Sirio.



4 gennaio 2021

Ho pensato di inaugurare il nuovo anno pubblicando qui sul blog un racconto, "Il vortice" già edito nella raccolta "Indagini sulla morte di Betty", che sto revisionando in vista della seconda edizione. E' anche questo un poliziesco in cui il protagonista, sempre Sirio, il giovane criminologo dal naso di pugile, sempre un passo avanti rispetto agli inquirenti istituzionali, scoprirà il movente di un omicidio legato al mondo dell'usura e della corruzione.


18 dicembre 2020

Ho parcheggiato sul Blog il racconto “Naso di gomma” in attesa di completare la revisione della raccolta “Indagini sulla morte di Betty” di cui faceva parte e che intendo ripubblicare. Ho lavorato di cesoie, sfrondandolo da 35 a 19 pagine, a tutto beneficio, nelle intenzioni, della leggibilità e del piacere. Ma, come sempre, al lettore l’ardua sentenza.


10 dicembre 2020

E' in corso la ristampa della raccolta di racconti "Marion è sparita".

Nelle more della pubblicazione ho deciso di rendere disponibile qui sul Blog il racconto "L'intrusa".


8 dicembre 2020

Da oggi è disponibile su Amazon la nuova raccolta di racconti "La memoria della carta" (n° 5 racconti per complessive 180 pagine) al prezzo di lancio di:

   - €. 0,90 per l'e-book

   - €. 5,71 per il libro.


1 dicembre 2020

Ringrazio quanti mi hanno suggerito il titolo. In effetti il più indicato fra quelli che avevo immaginato: "La memoria della carta". La Retorica è sempre uno strumento potente. Fra i quattro proposti è l'unico titolo che contiene un Tropo, anch'esso assai potente: La Personificazione o Prosopopea, cioè far parlare gli oggetti, qui, ancor di più, dare un Pensiero alla carta!

Ma, se vogliamo, la carta conserva i pensieri, i nostri!

Ed è questo il filo conduttore del racconto.

Bene, realizzata la Cover (ci tocca far tutto da soli, a noi scrittori di serie C) il racconto, da oggi, è sul Blog.

Mi auguro vi piaccia.


30 novembre 2020

Ho completato un nuovo racconto. Sono indeciso fra i seguenti titoli:

La forma della D

La memoria della carta

Traslazione

Indagine sul filo della memoria

Tenuto conto che tutti sono attinenti alla trama, qualcuno vuol darmi un suggerimento?



27 novembre 2020

Da oggi e fino al 1° dicembre il racconto "AW139 (Sublime Viminale)" può essere scaricato gratuitamente da Amazon. Copia e incolla questo Link sulla barra di Google:

https://www.amazon.it/s?k=aw139+sublime+viminale&__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=J2BAR08D0XJG&sprefix=aw139%2Caps%2C258&ref=nb_sb_ss_ts-a-p_3_5

Buona lettura.


22 novembre 2020

Gli aggettivi.

Vado spesso a leggere gli estratti a fini promozionali, quelli che vengono chiamati Anteprima sui siti Amazon e similari, di racconti e romanzi di colleghi autori o, come me, più propriamente aspiranti scrittori. Ebbene, ciò che pressoché invariabilmente mi colpisce è l’utilizzo eccessivo degli aggettivi. Grammaticalmente l’aggettivo ha la funzione di definire qualitativamente o determinatamente il sostantivo (albero altoquesto albero); in un testo letterario, ho notato, se utilizzato a sproposito e soprattutto in maniera eccessiva ottiene spesso l’effetto opposto, sminuisce o vanifica l’impatto visivo che possiede il sostantivo da solo; contraddice, in pratica, a uno dei dettami cardine della narrativa, lo “Show, don't tell”, ovvero, mostra, non descrivere. Per fare un esempio molto plateale: Occhi verdi ha un impatto visivo più potente di Begli occhi verdi e addirittura di Meravigliosi occhi verdi. Begli e Meravigliosi non qualificano affatto il sostantivo Occhi, mansione cui l’aggettivo Verdi adempie invece perfettamente, perché sono soggettivi (l’interpretazione di Bello non è univoca, come non lo è quella di Meraviglioso) ed inutili (il sopprimerli non reca danno o pregiudizio al concetto, o più propriamente all’immagine suscitata dalle due sole parole Occhi verdi).


5 novembre 2020

Riprendo il discorso sui titoli di qualche giorno addietro e lo riprendo a proposito del mio racconto “AW139 (Sublime Viminale)”; il quale ha per protagonista, ancora una volta, Sirio, il giovane, perspicace, acuto criminologo. Anche in questo caso ho cercato di fornire al lettore una anticipazione della trama dividendo il titolo stesso in due parti. AW139 è presto spiegato, il lettore più inesperto di cose militari (e siamo i più, ritengo) apprende subito che si tratta di un elicottero; il sottotitolo – se è tra parentesi un motivo esiste – è una spiegazione… come dire, mistica, indiretta della motivazione vera che muove la trama.

 Premesso che il Viminale, in quanto sede del dicastero degli Interni viene interessato solo marginalmente dalle peripezie di Sirio, i nostri lettori potranno cimentarsi a individuarne il significato nascosto… ma forse qualche appassionato di enigmistica, già solo leggendo questo breve resoconto, c’è riuscito.


27 ottobre 2020

Il titolo.

Proseguo nel discorso intrapreso ieri l'altro sul racconto "Il poligono irregolare".

Secondo me, ma molte opere letterarie me lo confermano, il titolo può in qualche modo essere una anticipazione della trama, una specie di patto o promessa; come se l’autore dicesse ai propri lettori: intendo parlarti di…

Posso citare “La metamorfosi”, “La noia”, “La ciociara”, “L’amante di lady Chatterley”, “Uno, nessuno e centomila”, “Il fu Mattia Pascal”… e continuare per pagine e pagine.

Il titolo del mio racconto, all'inizio, doveva essere "Il timido e il bullo" e la storia, limitata ai due adolescenti, avrebbe raggiunto il suo climax nel momento in cui Lisa viene colta dalla crisi epilettica a causa della droga somministrale a tradimento da Marc; per poi concludersi con Marc, il bullo, che scappa, mentre Ric, il timido, rimane per soccorrerla, benché consapevole che dovrà affrontare delle conseguenze a causa della scelleratezza dell’amico.

A questo punto mi sono detto: E se invece Marc e Ric, questi due ragazzi a un passo dal precipitare lungo la china della criminalità rimanessero leali e solidali fra di loro?

L’idea mi piacque e cominciai a ragionarci, a cercare una seconda trama che facesse da contrappasso alla prima.

Due ragazzi, amici, leali, schietti, sinceri, da una parte. Adulti, benestanti, falsi, avidi, corrotti, dall’altra. Da qui il secondo titolo, anche questo provvisorio e poi abbandonato: “La legge del contrappasso”.

La storia, si sa, la fanno i personaggi.

Pasqualone mi ha salvato da un impasse: Come descrivere il garbuglio, l’intrigo – o meglio gli intrighi – orditi da Matteo Massolombardo & C?

Il rischio era di annoiare il lettore, sfiancarlo in descrizioni simili ma antitetiche, confonderlo con situazioni sovrapponibili. Pensavo al modo di uscirne… e mi ha salvato Pasqualone.

Intanto, quasi una macchietta, ha contribuito a sdrammatizzare diverse situazioni che minacciavano di appesantire la narrazione, poi mi ha permesso di raccontare con la voce, le considerazioni e le riflessioni di Sirio.

I personaggi corrotti che muovono la seconda trama, corrotti lo sono davvero, e ad ampio raggio. Avidi, vanitosi, presuntuosi… soprattutto sleali e traditori.

Da qui il titolo definitivo, “Il poligono irregolare”… perché?

Ve lo spiega Pasqualone:

“Pasqualone si menò una fragorosa pacca sulla coscia.

«Professore, ma allora la moglie se l’intende con l’avvocato… Un triangolo!»

Nella foga scosse il proprio bicchiere, che era vuoto, l’appoggiò e prese quello di Sirio, che era pieno. Lo vuotò d’un sorso. Si puntò entrambi gli indici alle tempie.

«Insomma, se capisco bene. La segretaria se l’intende col principale e l’avvocato. L’avvocato con la moglie del principale e la sua segretaria; il principale… altro che triangoli, questo è un politico irrazionale! No. Com’è che si dice?»

«Poligono irregolare.»

«Ecco, bravo professore, quello!»


25 ottobre 2020

Ho qui pubblicato un nuovo racconto, "Il poligono irregolare". A posteriori mi chiedo sempre: come è nata e maturata questa storia nella mia mente?, e spesso non lo ricordo. Non riesco a ricostruire il percorso che mi ha portato allo sviluppo di una trama che a volte risulta lontanissima dall'idea embrionale. In questo racconto, in effetti, le trame all'inizio sarebbero dovute essere due; due inchieste distinte che avrebbero coinvolto Sirio nello stesso lasso di tempo. La prima focalizzata su due adolescenti dediti a qualche spinello e piccoli furti, in pratica agli albori di quella che potrebbe diventare una carriera criminale; la seconda trama incentrata sull'intrigo scaturente da interessi miliardari che ruotano attorno al brevetto di una formula chimica. Poi, in corso d'opera, la prima è diventata l'innesco per lo scioglimento della seconda. 

Sirio è un criminologo, non un poliziotto; un osservatore acuto, curioso e tenace che a volte, come in questa avventura, si lancia in una indagine spinto dall'impulso irresistibile di conoscere la verità che si cela dietro parole e azioni degli esseri umani.


19 ottobre 2020

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13 ottobre 2020

Ho pubblicato in libera lettura sul Blog un altro racconto, "La virgola della Sibilla". Faceva parte della raccolta, ora ritirata dal commercio, inserita nel volume "Indagini sulla morte di Betty".

Sirio, in questo racconto, partendo dalla decodifica di una lettera criptata riuscirà a scagionare un innocente dall'accusa di omicidio e a salvare la sua famiglia tenuta in ostaggio dalla mafia.

Di più non posso aggiungere, per lasciavi il piacere di provare a decifrare il messaggio criptato e di seguire l'evolversi della trama.


28 settembre 2020

Ho deciso di pubblicare in libera lettura sul Blog “Indagini sulla morte di Betty”, il racconto che dava il titolo a una raccolta di sei avventure di Sirio, il giovane criminologo dal naso di pugile che avevo scelto per fare la parte del protagonista nelle mie storie poliziesche.

Nell’agosto del 2016 mio figlio aveva portato con noi in vacanza la raccolta completa dei romanzi di Edgar Allan Poe su Sherlok Holmes, che lessi naturalmente una pagina tira l’altra, come si fa con le ciliege. “Una lavagna di candida pelle”, il romanzo che avevo deciso di scrivere, non decollava. Non decollava perché l’antagonista, lo psicopatico Enzo – e di più non dico – soverchiava con la sua personalità eccessiva il mio Sirio, il giovane criminologo che avrebbe dovuto braccarlo, scovarlo e fare giustizia. Così, dopo la pausa estiva, ritornato a Roma cominciai a riscrivere incipit su incipit con l’obiettivo di costruire a Sirio una personalità capace di controbilanciare quella del suo nemico. Pressoché tutti questi miei tentativi, rielaborati per ricavarne dei racconti, sono poi finiti in questa raccolta.

A questo punto evito – è ovvio – di anticiparvi la trama, dico soltanto che Sirio, come in altre sue avventure, dovrà qui impiegare tanto le sue doti naturali di acume e arguzia quanto le sue conoscenze accademiche di profiler per rendere giustizia alla vittima, in un caso giudiziario che era rimasto irrisolto.

Nota n° 1 : Tengo a precisare che leggerete un’opera frutto della mia fantasia, per cui qualsiasi somiglianza con persone o situazioni reali è senza dubbio casuale.

Nota n° 2 : Spero vi piaccia e che vorrete lasciarmi un commento benevolo; qualora non vi piacesse, in tutto o in parte, ugualmente vi chiedo di indicarmi lacune e punti deboli. È dagli errori che si impara.



28 settembre 2020
È in pubblicazione su Amazon Kindle un nuovo racconto di Sirio, "AW139 (Sublime Viminale)". Il giovane criminologo sarà impegnato a risolvere un complotto internazionale, una storia intricata in cui entrano in gioco forze potenti e prepotenti, funzionari corrotti e multinazionali dell’industria bellica. Anche qui, come già in altre sue avventure, i deboli, quelli che comunemente chiamiamo la gente comune, vale a dire noi, i più, si troveranno a lottare contro giganti dell’economia e del potere ai più alti livelli. L’angelo custode in abiti femminili di turno, per Sirio, sarà Patricia, una giovane computer engineer la quale, anteponendo sentimenti e prerogative umane a quelle che sono le nuove frontiere della insensibile, corruttibile Intelligenza artificiale… Be’, il seguito è tutto da leggere.

 

Continuate a seguirmi, sono in arrivo piacevoli sorprese…


Racconto

Una vecchia stampa di maniera - Racconto

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