sabato 24 dicembre 2022

Il terzo movente - Romanzo


Il terzo movente

 

“Una volta eliminato l'impossibile ciò che rimane,

per quanto improbabile, dev'essere la verità.”

(Sir Arthur Conan Doyle)


Prologo

Si ritiene che il pensiero, la sinapsi delle cellule nervose che costituiscono la massa cerebrale contenuta nella scatola cranica, sia l’elemento più veloce in natura; più immediato perfino della luce, la quale impiega miliardi di anni per giungere da un punto all’altro di una galassia.

Il suono viaggia alla velocità di mille chilometri orari, un proiettile a circa ottocento. C’era stato, quindi, un minimo lasso di tempo, la frazione infinitesimale di un attimo, l’incommensurabile suddivisione di un secondo, tra il fragore dello sparo e l’urto della pallottola contro la sua testa; una porzione di istante in cui Gabriella aveva compreso cosa le stesse accadendo e perché. Capì chi era l’uomo alle sue spalle, comprese come si fosse introdotto in casa sua e il motivo per cui aveva sparato. Lei non avrebbe dovuto, ma aveva registrato una conversazione e adesso, seduta sul divano, la stava riascoltando dal personal computer appoggiato sulle ginocchia. Riuscì perfino a pentirsene, prima che il silenzio coprisse ogni suono, l’oscurità subentrasse alla luce e i pensieri dissolvessero nel nulla.

Era il due ottobre, le nove di sera.


 

Racconto

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