Intervista di Maria Guidi a Romano Greco
La
trovate sul sito:
https://consiglilibrosi.wordpress.com/2021/09/21/intervista-a-romano-greco/
21
settembre 2021
Dopo
aver letto “Piccoli crimini innocenti”, mi è venuta voglia di conoscere meglio
l’autore.
Romano
Greco, classe 1951, oltre alla serie dedicata al criminologo Sirio, ha
all’attivo anche due romanzi e tre raccolte di racconti.
Andiamo
a scoprire qualcosa di più su di lui!
Domanda:
Ciao Romano, a che età e in che modo ti sei avvicinato alla scrittura?
Risposta:
Innanzi tutto grazie Maria, per l’opportunità che mi offri di farmi conoscere
per me stesso, oltre che come autore, a quanti amano lettura e letteratura. Questa
premessa impone una micro biografia. Sono nato nel ’51 del secolo scorso in un
paese salentino, dove adesso vivo per metà dell’anno. Nell’infanzia,
cagionevole di salute… ecco: “Capitani coraggiosi”, “L’isola del tesoro”, “I
tre Moschettieri”, “Vent’anni dopo”, tutti gli indimenticabili romanzi di Jules
Verne… quante avventure per un bambino con la febbre nel letto. Poi,
adolescente, scorpacciate di “Selezione dal Reader’s Digest” (per i più
giovani, che non li conoscono, erano volumi a pubblicazione periodica che
contenevano almeno quattro romanzi condensati, la traduzione di quelli
stranieri era impeccabile, ottima palestra per imparare – a orecchio – la
nostra lingua madre). Il passo, come molti di voi sanno, fra leggere, amare i
libri e voler scrivere è breve. Ho cominciato, come molti di voi, con piccoli
racconti, poesie, cose modeste rimaste soltanto mie e di cui conservo vaghi
ricordi. Ma, come voi sapete, la vita spesso decide per noi, mi sono ritrovato
a fare un mestiere diverso e distante dalla letteratura. Il sabato, la
domenica, durante le ferie o le festività, sì, a volte buttavo giù qualche
racconto; ne pubblicai anche un libro, a mie spese, che l’editore mi recapitò
in numero di mille che giacciono ancora negli scatoloni intonsi su in soffitta.
Poi, arrivato al vuoto della pensione, mi sono scatenato, l’ho riempito di
storie e fantasia.
D:
Con sette libri all’attivo, ti consideri ancora un esordiente?
R:
Come dicevo mi sono scatenato: sette libri in sei anni, eppure sì, sono tuttora
un esordiente. Inutile dire che la differenza, purtroppo e a dispetto delle più
ottimistiche ambizioni di noi esordienti, la fa il mercato, la fa la lettrice o
il lettore che spostandosi fra gli scaffali della libreria esclama: “Romano
Greco ne ha pubblicato un altro!”
D:
Hai scritto dei thriller e delle raccolte di racconti, due generi molto
diversi. Cosa ti spinge verso l’uno o verso l’altro?
R:
Piccola premessa: In tutti i libri il protagonista è Sirio, un giovane docente
in Scienze criminologiche e psicologia
criminale. I tre romanzi sono prettamente dei thriller, le quattro raccolte
di racconti dei polizieschi a vario titolo. Per tornare alla domanda, ebbene, è
diversa la genesi. Il romanzo, nel mio caso i tre thriller, appunto, hanno
trame complesse, le quali costruisco sia mentalmente che mediante annotazioni
per un certo lasso di tempo, finché mi sembra che tutti gli ingranaggi
funzionano, allora comincio a scrivere. Il racconto invece nasce da una
intuizione, una sensazione, un’immagine, una parola o una frase, a volte mi si
presenta alla mente completo, altre devo giustapporre gli eventi, comunque mi
ci metto subito a lavorare. Porto un esempio concreto: “Una collina sospesa”
(lo trovate sul mio Blog nella versione originale scritta negli anni ’90 e in
“Piccoli crimini innocenti” nella versione adattata alle finalità del libro) è
nato percorrendo in automobile la litoranea a ridosso di “Porto Selvaggio”
(Salento, posto bellissimo che vi invito a visitare) ebbene, forse la luce di
quel momento del giorno, forse il leggero andamento collinare alberato… è stato
un attimo, la storia era lì nella mia fantasia, completa di virgole e punti. Sono
arrivato a casa e mi sono messo a scrivere.
D:
Come mai hai scelto la strada del self publishing?
R:
In due battute: Ho settant’anni, sono un impaziente. Volendo spiegare: Non so
se mi resta il tempo di aspettare l’esame e i responsi degli editori (sempre a
trovarne di interessati), così ho optato per la scorciatoia.
D:
C’è un libro che ti piacerebbe aver scritto tu?
R:
Praticamente tutti i libri che ho letto (tutti di Pirandello, Moravia, Calvino,
Svevo, Camilleri, Faletti, De Carlo, Hesse, Kundera, Larsson, Follett,
Grisham…) e vorrei arrivare a scriverne almeno uno come uno dei loro.
D:
Qual è, tra quelli pubblicati fino a ora, il libro cui sei più legato? Perché?
R:
Ogni libro, la metafora è inflazionata ma non me ne vengono di più calzanti,
per l’autore è come un figlio. Preferisco parafrasare Manzoni: Al lettore
l’ardua sentenza!
D:
Stai già scrivendo qualcosa di nuovo? Puoi anticiparci qualcosa?
R:
Sto costruendo (ma è ancora un lavoro soltanto mentale, se si escludono una
ventina di pagine per lo più di appunti e scene scomposte) un romanzo a due
trame. Devo fare una premessa: Ogni storia, affermo una cosa scontata, attrae e
avvince se racconta un contrasto, una contrapposizione, una lotta interiore o
contro un avversario; ebbene, qui, nell’idea, la prima delle due trame sarà un
delitto nell’alta finanza, l’altra in una comunità di recupero dalla
tossicodipendenza; due mondi agli antipodi. A Sirio, avversato come al solito
da chi conduce le indagini ufficiali, il compito di sbrogliare le due matasse.
Poi c’è da scrivere – dovrò decidermi – il seguito di “Odio”, dal momento che
Sirio è sotto il mirino della mafia, la quale, si sa, non dimentica.
Ringrazio
Romano per la disponibilità e la gentilezza e vi ricordo che tutti i suoi libri
sono disponibili su Amazon.
–
Una lavagna di candida pelle
–
Odio
–
Indagini nel web oscuro - IO, ILnIO
–
Indagini sulla morte di Betty
–
La signora americana
–
La memoria della carta
–
Piccoli crimini innocenti
Potete
trovare l’autore sul suo blog.
Nessun commento:
Posta un commento