domenica 15 giugno 2025

25.06.12 intervista di Veronica Sorrentino

 



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Intervista di Veronica Sorrentino del 12 giugno 2025

la trovate sul sito:
lacittasegreta.blogspot.com

Domanda:

Nei tuoi romanzi segui le indagini di Sirio, un criminologo che affronta casi complessi e spesso legati a misteri sfuggiti alle autorità. Com’è nato questo personaggio e in che modo si è evoluto nel tempo?

Romano:

Negli anni precedenti, durante i ritagli di tempo, nei giorni liberi da altri impegni, avevo scritto delle storie brevi, dei racconti. Quindi, volendo infine indossare una veste “professionale”, dovevo cimentarmi con un romanzo e affrontare tutto ciò che comporta.

Il genere. Avevo letto, più o meno in quei giorni, la trilogia “Millennium” di Stieg Larsson, rimanendone – e come poteva essere altrimenti? – affascinato. Non pretendevo competere o emulare, sia chiaro, ma il mondo creato da questo grandissimo autore mi aveva coinvolto. Dopo aver riflettuto un po’ ho optato per il poliziesco.

Il protagonista rappresentava il passo successivo. Lo volevo diverso dagli stereotipi di detective e marescialli e commissari già visti e rivisti. Ma dove cercare? mi sembrava che letteratura e cinema avessero saturato tutte le possibilità: non mancavano uomini della strada, casalinghe, pensionati, scrittrici di gialli, falegnami e perfino preti, impegnati a risolvere delitti intricatissimi. La soluzione mi è venuta incontro casualmente, cercando nel web non so più cosa: a Forlì esiste una rinomata facoltà di criminologia! Era incredibile, nessun criminologo, che io sapessi, aveva calpestato il palcoscenico e tanto meno animato le pagine di un romanzo poliziesco.

Le caratteristiche del protagonista. Lo volevo diverso da Sherlock, Poirot, Colombo e altri inquirenti dai caratteri “eccessivi”. Il mio eroe, quindi, sarebbe stato del tutto “normale” – al massimo col setto nasale leggermente deviato –, giovane e affascinante – perché no? – e naturalmente dotato di intuito e perspicacia, caratteristiche irrinunciabili per un investigatore di talento.

La scelta del nome. Per un autore, ne converrete, come si chiamerà il suo personaggio principale è importante. Basti pensare alla cura di Svevo nello scegliere “Zeno” per il protagonista della “Coscienza” (l’ultima consonante dell’alfabeto, contrapposta alla prima vocale, la A – che lui riservava al gentil sesso, l’alfa della vita – e aveva dedicato ad Ada, Alberta e Augusta, le coprotagoniste femminili); oppure al Salvo e Augello di Camilleri (il condensato, in una sola parola, delle caratteristiche peculiari dell’uno e dell’altro). Anch’io – più modestamente – volevo per il mio eroe un nome inusuale. Non saprei dire quante ore ho trascorso a sfogliare siti internet alla ricerca di quello giusto. “Sirio” è arrivato per caso, forse al risveglio, quando la mente riposata e insegue soluzioni. Sirio è il nome di una stella e, che io sappia, nessuna persona si chiama così. Tre sillabe: Si-ri-o. Cinque lettere d’alfabeto, di cui, tre vocali e due consonanti. Quasi una simmetria, l’asse centrale fissato sulla R, affiancata dalle due I: s-iRi-o. La parola si insinua, come un sussurro, come un sospiro, scorrendo semplicemente sulla S iniziale, si adagia sulla piccola I, la vocale minutina, piccina, piccolina, che contrasta in maniera prepotente – quasi un ossimoro – con la successiva R, la consonante rude, ridondante, roboante, quella che rotola nel palato, che gonfia il petto mentre pronunci: “Riccardo cuor di Leone”. La I successiva stempera il suono della voce, le dà musicalità, si pospone per blandirla, fa da anello di congiunzione con la O in chiusura di parola, l’anello finale della catena, il lucchetto serrato.

Come si è evoluto nel tempo. Sirio, dalla pubblicazione di UNA LAVAGNA DI CANDIDA PELLE, avvenuta nel 2020, ha risolto indagini in ben 8 romanzi e 4 raccolte di racconti. In quattro anni – l’ultimo libro, MIA È LA VENDETTA, è di gennaio 2025 – è rimasto il professore disponibile e pronto ad affrontare qualsiasi rischio pur di risolvere misteri. Che cosa lo spinge? “Curiosità,” ha affermato in qualche occasione, “di scoprire quali passioni spietate si celano sotto la maschera degli esseri umani, e quali storture ne derivino.” E c’è da credergli.

Domanda:

Le tue storie affrontano temi forti come mafia, corruzione, crimini tecnologici, psiche umana e giustizia. Quanto c’è di reale in ciò che scrivi, e da dove trai ispirazione per i tuoi intrecci narrativi?

Romano:

Mi poni una domanda articolata e per rispondere devo necessariamente partire dal primo romanzo: UNA LAVAGNA DI CANDIDA PELLE, che getta le basi per i successivi. Dunque avevo il protagonista e il genere letterario, mi serviva una trama, che volevo complessa, non un semplice omicidio per gelosia o per accaparrarsi l’eredità. E mi serviva un “antagonista forte”, che facesse risaltare il mio eroe. Cosa di meglio, quindi, di uno psicopatico che fosse anche un imprenditore di successo sostenuto e spalleggiato dalla mafia?

Questi temi sono poi stati ripresi nei due sequel ODIO e MIA È LA VENDETTA (tutti, comunque, autoconclusivi). INDAGINI NEL WEB OSCURO è invece il frutto di una constatazione: la tecnologia informatica sta progressivamente, e in maniera inarrestabile, soppiantando l’essere umano. Basti guardare l’organizzazione di Amazon: il computer programma, dirige e organizza. Gli addetti di magazzino e i corrieri (Umani) eseguono meccanicamente. Nel romanzo tutto questo viene traslato (Dio non voglia) a dei killer, che agiscono orchestrati da AI (è uno spoiler del finale, tuttavia mi auguro che i lettori non rinuncino a leggerlo). La ricerca di originalità ha comunque guidato la stesura di trame più convenzionali in LA VITTIMA, IL TERZO MOVENTE, VIOLENZA PRIVATA e CHI MUORE SI SALVA (non dico di più per non rivelare di nuovo i finali). VIOLENZA PRIVATA è stato ispirato da due casi di cronaca raccapriccianti, che confermano come la realtà, purtroppo, sia più cruda e crudele di qualsiasi fantasia.

Domanda:

Il romanzo “Chi muore si salva” affronta un caso in cui la verità è abilmente nascosta sotto una superficie di apparenze. Cosa ti ha spinto a scrivere questa storia e cosa ti ha colpito di più durante la stesura?

Romano:

Il problema che spesso mi si presenta, accingendomi a una nuova indagine di Sirio, è di coinvolgerlo. Non è un poliziotto, per cui gli inquirenti ufficiali spesso lo contrastano, ritenendolo un intruso inopportuno. In CHI MUORE SI SALVA viene chiamato in causa per una verifica ufficiosa che l’amica Marianna – giovane magistrato alla prima esperienza in tribunale – gli chiede dopo aver visionato le riprese di una telecamera stradale: un motociclista, coinvolto in un incidente, sembra essere stato colpito da una fucilata. Da qui la sua indagine che, capitolo dopo capitolo, disvelerà un imprevedibile sottobosco criminale. In VIOLENZA PRIVATA un giudice tutelare lo incarica di trovare il padre di una bambina rimasta orfana della mamma che è appena stata assassinata, coinvolgendolo così nell’inchiesta per l’omicidio. In LA VITTIMA sono i padroni di casa che l’avevano ospitato da studente a chiedergli di scagionare un loro nipote accusato di omicidio. In IL TERZO MOVENTE è l’amico criminologo Anselmo Urbani a volere “una mano” per redigere una “perizia” da presentare al magistrato che indaga sull’omicidio di Gabriella Provvidi.

Domanda:

 Attualmente stai pubblicando su Wattpad “La vita nuova”, un romance molto diverso dai tuoi thriller. Cosa ti ha spinto a cimentarti in questo nuovo genere e come sta reagendo il pubblico a questa svolta narrativa?

Romano:

Sono un impaziente! Dal 2020 a oggi ho pubblicato 12 libri, in media tre ogni anno, tutti fra le 200 e le 400 pagine. MIA È LA VENDETTA era l’ultimo, a lungo rinviato, della trilogia sulla famiglia mafiosa dei Mugnuso, dopo UNA LAVAGNA DI CANDIDA PELLE e ODIO. Mi è sembrato un traguardo, e ho sentito la necessità di rinnovarmi, di tentare nuove strade. Nella mia impazienza non ho saputo aspettare di aver completato LA VITA NUOVA per pubblicarlo, così mi sono rivolto a WattPad. Al momento ho scritto una cinquantina di capitoli e ne ho offerti al pubblico una trentina, a cadenza più o meno giornaliera. Le visualizzazioni sono costanti, il che mi fa supporre che molti si stiano affezionando, e la cosa mi rende felice.

 Domanda:

Le tue raccolte di racconti esplorano non solo il crimine, ma anche le coincidenze e i piccoli eventi che cambiano il destino. C’è una storia, tra tutte quelle scritte, che ti ha colpito particolarmente o ti rappresenta di più?

Romano:

Il discorso sarebbe lungo e articolato, mi limito a qualche curiosità. INDAGINI SULLA MORTE DI BETTY si è scritto praticamente da solo. Nei cinque anni impiegati a lavorare su “LAVAGNA” avevo buttato giù diverse versioni di sottotrame che servissero a presentare le peculiarità investigative del protagonista. Questi capitoli, rielaborati, sono diventati dei racconti, poi entrati a far parte della raccolta. Una delle short story in LA SIGNORA AMERICANA mi è stata ispirata da un libro che avevo letto in quel periodo, “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon – un libro bellissimo il cui protagonista, un quattordicenne affetto dalla sindrome di Asperger, affronta delle sfide che per noi sono la normalità: uscire di casa, prendere l’autobus. In LA MEMORIA DELLA CARTA è stato il maestro Camilleri a ispirarmi, sia col suo “Il cane di terracotta” che con alcuni racconti “sul filo della memoria”, come diceva lui. Invece la raccolta PICCOLI CRIMINI INNOCENTI è formata per la maggior parte da storie brevi scritte negli anni novanta, rielaborati e inseriti in un trait d'union narrativo dal punto di vista di Sirio. Alla domanda “quale storia io senta più mia”, senza dubbio 1934 O IL CANTO DELLA SIRENA, nella raccolta “La memoria della carta”. L’anteprima è sul mio Blog https://romanogreco.blogspot.com/, mentre sulla presentazione del libro su Amazon è possibile leggere il racconto completo.

 Domanda:

La tua è un’attività da autore indipendente, con pubblicazioni in self su Amazon. Quali sono i pro e i contro che hai vissuto nel mondo del self-publishing, e che consiglio daresti a chi vuole intraprendere questo percorso?

Romano:

Ho già detto: sono un impaziente. Non saprei aspettare i tempi per sondare, interpellare, relazionarmi con le Case Editrici (sempre a trovarne una disposta a pubblicare i lavori di un Romano Greco qualsiasi), quindi il self è stata l’unica opzione. Per capire quanto questa mia impazienza mi vincoli, sempre a titolo di curiosità, cito che sia UNA LAVAGNA DI CANDIDA PELLE che LA VITTIMA hanno superato la prima selezione del concorso IO-SCRITTORE, rispettivamente nel 2019 e nel 2022, quella dedicata alle prime 60.000 cartelle editoriali (circa 30 pagine). Nel primo caso su 3.000 concorrenti, nel secondo su 4.000. Non ho inviato il romanzo completo perché – eh, l’impazienza! – lo avevo già pubblicato con Amazon.

Domanda:

Guardando al futuro: hai già in mente nuove avventure per Sirio o pensi di continuare a esplorare nuovi generi e personaggi, come stai facendo con “La vita nuova”?

Romano:

Pietro, il protagonista de LA VITA NUOVA, ha più o meno la mia età ed è, in certa misura, un mio alter ego. Sirio è una forza della natura, quello che un po’ tutti vorremmo – o avremmo voluto – essere. Non so chi dei due, o se qualcun altro ancora fra le nuvole vorrà accompagnarmi per quel che resta del giorno.

 


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